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giovedì 29 aprile 2010

IL LAVAGGIO NASALE


La respirazione, nella pratica yoga, occupa un posto rilevante. In tutte le asana, o posizioni, tranne rare eccezioni, il praticante lascia fluire il respiro attraverso le narici. Questa è una pratica diffusa in quasi tutte le attività agonistiche e amatoriali: si pensi a chi gioca a calcio, o a chi pratica footing, oppure a chi corre in bicicletta.
Nessuno utilizza la bocca per respirare.
D’altra parte, anche a coloro che non praticano alcuna attività sportiva, la scienza medica ha sempre consigliato di respirare con il naso e non con la bocca. Perché?
I motivi sono tanti e descriverli tutti esula dalle finalità di questo articolo; tuttavia se ne indicano alcuni.
La presenza di peli e di muco nelle cavità nasali ostruisce e impedisce ai microrganismi presenti nell’aria di insinuarsi attraverso il condotto nasale nel nostro organismo, i peli svolgono una funzione parzialmente ostruttiva, mentre il muco ne svolge una di natura antibiotica.
Il muco si auto-produce nell’organismo e rappresenta un vero e proprio sbarramento verso le infezioni esterne. Pur auto-producendosi quotidianamente, esso non si rinnova totalmente a causa dei ristagni che il muco vecchio provoca nelle cavità nasali.
E’ per questo che sentiamo il bisogno di un mezzo esterno per rimuoverlo. Un’antica pratica yoga -conosciuta sotto il nome di jala neti - ci aiuta a svolgere questa operazione attraverso l’uso di un particolare strumento, chiamato LOTA, che immettendo acqua tiepida e leggermente salata in una narice, elimina il muco residuo e stagnante e costringe di conseguenza l’organismo stesso a riprodurne di nuovo.
Quando la pratica diventa quotidiana, si possono sperimentare una maggiore apertura nelle narici e una respirazione equilibrata da entrambi i lati.
Con il tempo (nemmeno poi tanto) si osserva una migliore respirazione ed un diminuito senso di oppressione nella parte alta del naso, con sensibili miglioramenti per chi soffre di sinusiti e riniti. Questa pratica rafforza le difese dell’organismo per prevenire attacchi come il raffreddore. Anche in caso di forte raffreddore, è utile l’uso del lota per accelerare le capacità dell’organismo a ripristinare le condizioni di salute.
Personalmente eseguo il lavaggio nasale quotidianamente da circa 16 anni e devo dire che, superata l’iniziale ritrosia, la pratica è abbastanza semplice. Lo strumento, in vendita nei negozi specializzati, è adatto a far entrare acqua tiepida e leggermente salata in una narice e, per il solo effetto della gravità, è l’acqua stessa a scendere dall’altra narice con un flusso continuo e costante. Durante la pratica è necessario essere rilassati, non aspirare con il naso e respirare lentamente solo attraverso la bocca. Alla fine della pulizia espellere l’acqua residua, mista a muco, soffiando, con il naso, aria verso l’esterno, facendo, se necessario, uso delle mani. Anche quando non esce più acqua dal naso, continuare a espirare in maniera leggermente forzata allo scopo di eliminare ogni eccesso di umidità dalle narici. Dopo alcuni lavaggi, vi accorgerete di non aver mai respirato in questo modo.

di Federico Matrone, tratto da www.istitutoyogafirenze.com

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